Cosa fare nelle isole più a sud della Florida con la tua famiglia
Se dico Isole Keys e pensi solo a Key West, altolà!
Se Key West è certamente l’emblema di questa parte della Florida, è anche vero che tante altre isole offrono molto da fare e da vedere.
Mai come in questo caso, “the journey and not the destination” è il mantra da seguire durante il viaggio. Un On the Road con la “O” maiuscola quello che ti porterà verso il punto degli USA più vicino a Cuba, tra incontri con animali (in libertà), attività sportive, escursioni tra le mangrovie e vita da spiaggia!
La parola d’ordine durante un viaggio alle Keys è “lentezza”.
Take tour time, non avere fretta di arrivare a Key West. Il bello di queste isole è godersi il panorama e il ritmo della vita rilassato intanto che percorri la Overseas Highway sospeso tra il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico.

Come organizzare un viaggio alle Keys con I bambini
Come nel resto della Florida, anche le isole Keys possono avere cambiamenti repentini delle condizioni atmosferiche, soprattutto se andrai come noi in agosto.
Il mio consiglio quindi è di decidere prima le cose da fare senza però prenotarle, per quanto possibile, e scegliere poi in base alle condizioni climatiche come organizzare le attività nelle diverse giornate.
Noi per esempio abbiamo invertito completamente i nostri piani originari a causa di un acquazzone incredibile che si è abbattuto su Key Largo proprio nel nostro primo giorno di vacanza, che aveva reso totalmente impossibile l’accesso al John Pennekamp State Park.
Se la Florida è in generale cara, le isole Keys lo sono ancora di più, con Key West che raggiunge l’apice, soprattutto per quanto riguarda il pernottamento.
Il mio consiglio è di trascorrere almeno tre giorni pieni, perché le cose da fare e da vedere sono molte.
Noi abbiamo organizzato il nostro soggiorno alle Keys pernottando la prima notte a Key Largo, le successive due notti a Key West e l’ultima notte a Florida City, di ritorno dalle Keys e pronti per andare il giorno successivo alla scoperta del Parco Nazionale delle Everglades.
Va inoltre considerato che la strada è unica e ad una sola corsia per senso di marcia: Pertanto se capita un imprevisto come anche un banale incidente, si rischia di rimanere letteralmente bloccati senza via d’uscita.
Ti consiglio di organizzare, se possibile, una puntata alle isole Keys durante la settimana e non nel weekend per evitare tutto il traffico stradale dei vacanzieri del fine settimana.
Cosa vedere alle isole Keys
Key Largo
Ottimo punto per spezzare il viaggio arrivando da nord, questa isola, che è la più lunga tra le isole Keys, ospita il John Pennekamp Coral Reef State Park, il primo parco sottomarino degli USA, che si sviluppa per quasi 200 kmq nell’oceano.
Questa è la patria degli sportivi, con le sue innumerevoli attività da fare all’aperto, dal trekking attraverso sentieri immersi nelle mangrovie, alle uscite in kayak, allo snorkeling.
Noi che non abbiamo propriamente un animo sportivo abbiamo optato per una comodissima gita su barca dal fondo trasparente (prezzi attuali: 32$ per gli adulti, 19$ per bimbi dai 4 agli 11 anni, a cui va aggiunto il pagamento dell’ingresso al parco di 8$ a veicolo + 50 cent per ogni occupante fino a 8 persone)
Ancor prima di arrivare in mezzo al mare è bellissimo passare tra i canali silenziosi, avvolti dalla grazia delle mangrovie che si intrecciano in un infinito abbraccio. Se opterai per la gita pomeridiana, il tramonto ti regalerà un’emozione in più avvolgendo questo bellissimo scenario con i suoi colori.

La gita non è brevissima, dura circa due ore e mezza visto che solo per raggiungere il reef si impiegano 45 minuti (e ovviamente altrettanti per tornare).
A bordo i bambini hanno la possibilità di sedersi attorno all’apertura sul fondale per ammirare la fauna e flora sottomarine.
Noi siamo riusciti a vedere un piccolo squalotto, un barracuda, una tartaruga e tanti, tantissimi pesci.
Oltre che a essere una bella escursione questa può anche rivelarsi una buona soluzione per spezzare i ritmi del viaggio soprattutto nelle calde giornate estive, visto che è possibile anche rimanere all’interno dell’imbarcazione con aria condizionata.
Se come noi sceglierai Key Largo come prima base d’appoggio, ti consiglio il Gilbert’s Resort, dove abbiamo pernottato la prima sera in arrivo da Miami. E’ il primissimo motel di ingresso alle Keys con un ottimo rapporto qualità/prezzo e un delizioso Tiki Bar dove poter cenare a prezzi contenuti, accompagnati da una piacevole musica dal vivo.
Islamorada
Quando si passa da Islamorada è d’obbligo una deviazione da Robbie’s Marina, proprio a fianco alla Overseas Highway: l’ambiente è decisamente turistico e commerciale, ma presso questo piccolo molo, troverai un eccentrico negozio di souvenir, un chioschetto dove apprezzare una favolosa Key Lime Pie (così dicono, perché era chiuso quando siamo passati di là) e delle imbarcazioni da noleggiare per fare escursioni in mare.
Non mancano anche piccole costruzioni con materiale di recupero che i bambini hanno sapientemente trasformato in un playground improvvisato!


Ma soprattutto vedrai da vicino la fauna locale: per pochi spiccioli si può acquistare il cibo da offrire ai tarponi, grandi pesci pronti a saltare fuori dall’acqua per afferrare il pesce che tieni in mano, prima che ci si avventino i pellicani che sempre in agguato svolazzano tutt’intorno.
Questi uccelli sono davvero meravigliosi! Ricordo che ne ero rimasta affascinata già quando da bambina li avevo visti proprio in Florida!
Marathon
Su questa isola ci sono almeno due tappe da non perdere:
* Sombrero Beach, una bellissima spiaggia di sabbia bianca e fine dalla parte atlantica, quasi completamente deserta, piena di palme e attrezzata con panchine e gazebo di legno che riparano dal forte sole. La spiaggia è meravigliosa, paradisiaca, non affollata, e ha dato modo ai bambini di avvistare da vicino anche un piccolo esemplare di iguana.

* Il Marathon Turtle Hospital, forse l’attrazione più speciale, è un importante ospedale per il recupero delle tartarughe, dove questi magnifici animali vengono curati e talvolta rilasciati in mare se le condizioni di salute ne permettono di nuovo la sopravvivenza in maniera autonoma.
E’ necessario prenotare la visita perché già in tempi pre-pandemici gli ingressi erano contingentati (costo 30$ per gli adulti, 15$ per i bambini dai 4 ai 12 anni)
La visita dura circa un’ora e mezza. La prima parte prevede un’introduzione sui motivi per i quali le tartarughe vengono recuperate e curate (cause infettive, ambientali che possono provocare tumori, e traumatiche dovute alle eliche dei motoscafi che squarciano il carapace, ovvero il guscio). Essendo tutto in inglesse potrebbe essere un po’ pesante soprattutto per i bambini piccoli che non capiscono la lingua.
Poi si procede con la visita all’ospedale, tra le diverse vasche in cui le tartarughe vengono curate prima di essere rimesse insieme alle altre.
Nella parte finale della visita si può dare da mangiare agli ospiti permanenti del centro e viene offerta la possibilità di adottare una tartaruga.
E se si è abbastanza fortunati si può assistere al rilascio in mare di un esemplare!
Sicuramente un’esperienza indimenticabile da non perdere, e non solo per i bambini!


Bahia Honda State Park
durante il tragitto è imperdibile una sosta in questo parco statale (ingresso: 8$ a veicolo fino a 8 occupanti) per rilassarsi sulle sue spiagge e fare un tuffo nelle nelle sue acque calde e trasparenti, dal fondale basso perfette per i bambini.
Il posto ideale per un po’ di relax circondati da un paesaggio surreale, quello compreso tra la Overseas Highway e la vecchia ferrovia, che proprio qui ha visto concludersi la sua costruzione a causa della nascita dell’autostrada.
Prima di rimetterci in cammino siamo saliti lungo il vecchio sentiero che poi si interrompe per ammirare la baia dall’alto, davvero una meraviglia!
Big Pine Key
Questa isola è famosa per la presenza dei cervi selvatici che scorrazzano liberi per le sue strade. Guida piano perché potrebbe capitarti di imbatterti in esemplari che attraversano d’improvviso la strada.
Noi ne abbiamo avvistati un paio, davvero molto dolci e abituati alla presenza umana.
Nessun animale avvistato invece negli altri due brevissimi percorsi fatti su quest’isola, il Watson Wildlife Trail e il sentiero brevissimo che porta al Blue Hole, il più grande bacino di acqua dolce delle Keys (che a dirla tutta è poco più che uno stagno e di blu ha giusto l’idea!)

No Name Key
Un nome, un programma, quello di quest’isola la cui principale attrazione è il No Name Pub. Un posto ormai diventato uno dei simboli delle Keys e divenuto famoso oltre che per i suoi sandwich anche per l’ambientazione decisamente particolare, visto che pareti e soffitto sono completamente ricoperte di banconote americane firmate dagli avventori del locale. E ovviamente anche noi non potevamo non lasciare traccia del nostro passaggio!

Dopo No Name Key, solo una manciata di miglia ti divide da Key West, un mix di colori, profumi, tradizioni. L’ultima propaggine statunitense che che guarda verso Cuba.
Una tappa decisamente imperdibile, insieme a tutte le altre isole Keys, durante il tuo viaggio in Florida.
Non puoi goderti a pieno Key West se prima non ti sei immerso nell’atmosfera unica e avvolgente delle altre Isole Keys.
Enjoy your road trip to Keys Islands!